I libri della Regina

Da Roma a Torino, passando per la Villa Reale di Monza 

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Nell’immaginario collettivo Margherita di Savoia ha incarnato, più di ogni altra, un modello esemplare di sovranità in cui la consapevolezza e l’orgoglio di appartenenza a una delle casate reali più antiche d’Europa si sono coniugati con la vicinanza al popolo, l’interesse verso le istanze dei più bisognosi e una viva passione per la cultura. A tale proposito, la cospicua raccolta libraria collezionata dalla sovrana nell’arco di un’intera vita testimonia il fascino che il mondo intellettuale esercitò su di lei, nonché il gusto eclettico di una donna curiosa, amante della letteratura italiana ed europea, delle arti figurative, della poesia, della musica e degli aspetti più innovativi della società della sua epoca.

pannello_21Dopo la morte di Umberto, nel dicembre del 1900, i libri di Margherita lasciarono il Quirinale per seguirla nella nuova residenza romana, Palazzo Piombino di via Veneto, appositamente acquistato da Vittorio Emanuele III per la madre. Qui confluirono anche i libri che avevano costituito la Biblioteca Reale di Monza, in seguito alla dismissione della reggia nel 1919. Nel 1926, dopo la morte di Margherita, la sua collezione libraria, che contava oltre 12.000 volumi, dal palazzo di via Veneto, venduto per volere di Vittorio Emanuele III, tornò in gran parte a Torino, alla Biblioteca Reale, rimasta, anche dopo il trasferimento della capitale, il luogo di conservazione ufficiale dei libri appartenuti ai membri della famiglia reale, mentre soltanto un piccolo nucleo, di circa trecento volumi, rimase a Roma e fu annesso alla Biblioteca del Ministero della Real Casa, al Quirinale. La collezione torinese venne ordinata e catalogata, tuttavia i limitati spazi di deposito della Biblioteca Reale non ne permisero un’adeguata sistemazione, ragione per cui nel 1967 il fondo librario fu trasferito alla Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, ad eccezione di una selezione di circa trecentocinquanta volumi, scelti per il particolare pregio delle legature e per la presenza di dediche autografe di personaggi noti.


Lt.b 360 4 - B 499I libri trasferiti presso la Biblioteca Nazionale sono stati suddivisi e collocati per materie, secondo le classificazioni già attribuite dalla stessa Regina, subendo poi diverse revisioni inventariali e una quasi totale catalogazione informatica sul Catalogo Bibliotecario Nazionale, culminata in un’approfondita ricerca e in una giornata di studi compiuta nel 2018 da Giorgia Sannibale sugli Ex libris Regina Margherita.

Nel corso del 2022, l’intero fondo librario – composto da 13.560 volumi – è stato oggetto di un nuovo ambizioso progetto, promosso dalla Biblioteca Nazionale in collaborazione con Culturalpe s.c., volto alla conservazione, valorizzazione e libera fruizione della raccolta tramite la revisione inventariale e la catalogazione informatica di tutte le opere in essa comprese, in funzione del loro trasferimento dai depositi alla Sala mostre della Biblioteca, secondo un allestimento permanente atto a favorirne una conoscenza quanto più ampia e trasversale possibile attraverso inedite linee narrative e l’ausilio di apparati multimediali integrati con l’offerta del patrimonio digitale della Biblioteca. In questo modo tutti i visitatori sono invitati a camminare tra le scaffalature del fondo librario e grazie alla realizzazione di speciali librerie espositive, possono vedere in mostra alcune decine di volumi, scoprendo così i gusti letterari e le relazioni culturali che la sovrana seppe coltivare durante tutta la sua vita. Quello che più colpisce è l’enorme potenzialità del materiale: non solo per la ricchezza di numerose legature fatte appositamente realizzare per la Regina e la raffinatezza delle carte di guardia che proteggono i testi, spesso decorate con margherite in suo omaggio, ma anche l’uso pratico di tale raccolta. Infatti, accanto a testi preziosi vi sono numerosissimi libri “comuni”, che oggi potrebbero trovarsi nella libreria di un lettore medio. Si tratta di fatto di una collezione che è stata accuratamente letta dalla Regina, come testimoniano le numerose note manoscritte in cui, di suo pugno, specifica che tal libro lo vuole portare con sé ad esempio a Bordighera, oppure che ha iniziato a leggerlo o ancora che lo trova interessante. E così note autografe, dediche, legature, insieme agli ex libris (compaiono infatti nella Biblioteca anche quelli di Vittorio Emanuele II, Umberto I e della nuora Elena) aiutano lo studioso e il visitatore contemporaneo ad addentrarsi e far rivivere il mito di una sovrana che seppe unire l’Italia dal Nord al Sud e dall’alto al basso, dai circoli letterari alle folle.