Margherita POP
Tutto per l’Italia
“La regina fu molto ammirata come donna; piacque per il suo aspetto e i suoi gesti, per le sue parole e i suoi atteggiamenti. Incantò da giovinetta per la bionda grazia e da donna matura per il suo eccezionale talento nel sostenere la parte di regina. Ebbe presto gran fama di cultura e carità; tutti ne celebravano l’amore per la poesia e la fede religiosa, l’incoraggiamento alle arti e il gusto per lo studio, la fastosa eleganza e gli atti di benefica provvidenza per gli umili”¹ . Dopo la tragedia di Monza, il suo atteggiamento di vedova inconsolabile trovò eco e larga esaltazione tra i poeti, l’opinione pubblica e le cronache giornalistiche, sino all’esaltazione della sua figura di regina-madre accanto ai feriti della Grande Guerra come infermiera nel suo palazzo-ospedale del Quirinale. Il livello della sua popolarità raggiunse forme quasi feticiste tra i ceti più umili della società: si credeva che tenere una margherita secca nel libro di preghiere fosse un infallibile portafortuna. Il prestigio di Margherita andò oltre i confini della corona e rimase intatto per molto tempo anche dopo la sua scomparsa: il “margheritismo” non era solo letterario, come testimoniato da innumerevoli oggetti materiali e non, vie, piazze, ospedali, scuole, macchine da cucire, piatti e tazzine che portano il suo nome e la sua effigie. Alla creazione di questo mito popolare contribuirono anche gli aiuti economici devoluti all’assistenza ai più deboli; attenta a temi sociali e di attualità come la scuola e l’educazione, ebbe rapporti con i grandi teorizzatori del suo tempo, prima fra tutti Maria Montessori, cui fu legata da un rapporto di amicizia. Il ruolo di “prima regina degli italiani” e di rappresentante della femminilità nazionale fecero di Margherita la protettrice di numerose iniziative e opere muliebri, spesso legate al recupero di arti e lavorazioni tradizionali, come quella del ricamo veneziano, del merletto “a fuselli” abruzzese e del puncetto valsesiano. Gli sforzi di Margherita, insieme a quelli di tante altre precorritrici, diedero corso alla costituzione di diverse manifatture artigianali di qualità nel settore tessile e della moda, stabilendo il precedente fondamentale per l’avvento del futuro made in Italy.
- Casalegno, Carlo La Regina Margherita, (Bologna: il Mulino, 2001. p.117)