Passioni dantesche
Centinaia sono le edizioni, in varie lingue, e i commenti alle opere dantesche conservate nella Biblioteca della Regina che la rendono un indiscusso tesoro per appassionati e cultori della materia. La passione di Margherita per Dante si lega da un lato alle tradizioni culturali di casa Savoia, dall’altro alle passioni ereditate dalla famiglia da parte di madre e infine al suo rapporto con Carducci. L’allegoria del Veltro torna in auge nel nostro Risorgimento che vide la rinascita del culto di Dante Alighieri, come primo poeta che seppe riconoscere e credere nell’esistenza di una lingua italiana. Il passo per identificare nella casa Savoia l’aspirazione alla creazione dello Stato italiano è breve e tra i sovrani naturalmente sarà Vittorio Emanuele II – primo re e unificatore d’Italia – a essere visto come il Veltro salvatore. La tesi è suffragata dalla produzione di innumerevoli nuove edizioni dantesche che vengono dedicate e donate al Sovrano. Margherita inoltre è nipote di Giovanni di Sassonia che, con lo pseudonimo di Philalethes pubblicò una traduzione in tedesco in versi sciolti con commento della Divina Commedia considerata basilare per la filologia dantesca moderna in Germania. Meno noto è l’interesse di Margherita di Savoia per gli studi promossi dalla Società Dante Alighieri costituita con il decisivo e autorevole contributo di Giosuè Carducci, di cui nella sua biblioteca conservò tutte le pubblicazioni periodiche dall’anno della fondazione sino alla sua morte.